Azzone Visconti divenne il Signore di Milano comprando il titolo di Vicario Imperiale da Federico il Bavaro.
Fu un grande stratega e mecenate d’arte e fece costruire a Milano un meraviglioso palazzo vicino al Duomo, di cui ancora si vedono delle tracce dove adesso c’è Palazzo Reale. Affida la decorazione del palazzo niente di meno che a Giotto, che all’epoca aveva più di settant’anni e arriva a Milano dopo un lungo peregrinare.
Era stato a Assisi, Rimini e Padova ed era un artista conosciuto in tutta Europa. Purtroppo non è rimasto più nulla delle sue opere in città, ma il suo passaggio influenzò per sempre l’arte milanese e si possono vedere la sua influenza in molti luoghi come nell’affresco nella chiesa di San Gottardo in corte, la chiesa del palazzo ducale, probabilmente opera dei suoi allievi o nella Abbazia di Viboldone.
Azzone fece decorare il suo palazzo dall’artista fiorentino per mostrare il suo potere e la modernità della sua corte.
Per la prima volta gli artisti milanesi videro le figure del maestro fiorenti che prendono spazio e volume in paesaggio naturali e ambienti urbani. Le due opere più importanti si trovavano nella sala degli affreschi del Broletto.
I due cicli di affreschi erano la Gloria Mondana e il Trionfo della Fama. In quest’ultimo il Duca era rappresentato come il più illustre dei principe nel mondo dei gentili secondo la descrizione dello storico Galvano Fiamma.