La Fondazione Prada di Milano celebra la primavera con una straordinaria retrospettiva dedicata a Pino Pascali (1935-1968), uno degli artisti italiani più audaci e innovativi del XX secolo. Curata da Mark Godfrey, la mostra, aperta fino al 23 settembre, offre un’intensa e ricca esplorazione della breve ma profondamente significativa parabola artistica di Pascali.

La mostra presenta circa cinquanta opere provenienti da musei italiani e internazionali, così come da importanti collezioni private, offrendo un panorama esaustivo delle sperimentazioni e delle visioni uniche dell’artista. Divisa in quattro sezioni, l’esposizione si propone di rivelare gli aspetti più intriganti della pratica artistica di Pascali.

La prima sezione esamina l’approccio innovativo con cui Pascali concepiva le sue mostre riproducendo negli spazi espositivi le mostre originali tenute in alcune delle Gallerie d’arti più importanti dell’epoca.

La seconda parte della mostra si concentra sui contributi di Pascali alle importanti esposizioni collettive degli anni ’60, esplorando il suo ruolo all’interno dell’avanguardia artistica del tempo e mettendo in luce le influenze reciproche con altri artisti che hanno condiviso la scena artistica di quegli anni.

Un altro elemento cruciale della mostra è rappresentato dal rapporto di Pascali con la fotografia. Le immagini scattate da fotografi come Claudio Abate, Andrea Taverna e Ugo Mulas forniscono una prospettiva unica sulle sculture di Pascali e suggeriscono modalità fantasiose di interazione con il suo lavoro.

Infine, la quarta sezione esplora l’uso pionieristico di Pascali di materiali naturali e industriali, analizzando la loro provenienza, il loro impiego nel contesto commerciale e il loro sviluppo nel tempo, evidenziando l’influenza duratura che ha avuto su altri artisti contemporanei.

Attraverso queste quattro prospettive, la mostra alla Fondazione Prada dimostra la straordinaria rilevanza di Pino Pascali nonostante la sua prematura scomparsa. La sua capacità di creare opere innovative, il suo approccio teatrale e giocoso e la sua instancabile ricerca di nuove forme espressive continuano a ispirare e ad affascinare gli amanti dell’arte di ogni epoca.